Sinopsis
Ruggieri degli Ubaldini encierra a Ugolino en una torre sin puertas, dejándolo morir de hambre y penurias junto con sus hijos.
Un raro frammento proveniente dal film “Il Cinte Ugolino”, prodotto dalla Itala Film nel 1908 e dedicato al celebre Canto XXXIII dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, incentrato sulle vicissitudini del conte Ugolino della Gherardesca, dalle lotte con l'arcivescovo Ruggeri degli Ubaldi alla sentenza di carcerazione a vita. La storia narra infatti che, nella Repubblica di Pisa di fine XXIII secolo, il conte Ugolino si permise il lusso di rifiutare un'alleanza con l'arcivescovo in un delicato momento per la storia della Repubblica. Pisa soffriva di un drammatico caroviveri, che limitava la circolazione delle merci e impediva l'approvvigionamento della popolazione. Il casus belli fu l'uccisione di Farinata di Pisa, nipote dell’arcivescovo Ruggieri, intorno al 1287, perpetrata da Ugolino, che il 1º luglio 1288 si ritrovò coinvolto in una serie di attacchi da parte di alcune famiglie pisane (gli Orlandi, i Gualandi, i Sismondi, i Lanfranchi, ed i Ripafratta).
L'arcivescovo finse di cercare un accordo con Ugolino, anche per eliminare definitivamente il Visconti, ma quando il conte, fidandosi, rientrò a Pisa, venne catturato e condannato per tradimento a causa dei castelli ceduti. Insieme a figli e nipoti, fu rinchiuso nella Torre della Muda, una torre dei Gualandi, così chiamata perché prima di allora era usata per tenervi le aquile durante il periodo della muta. Per volontà dell'arcivescovo, nel 1289 fu dato ordine di gettare la chiave della prigione nell'Arno, e di lasciare i cinque prigionieri morire di fame. Si dice che il conte fece vestire la servitù con abiti lussuosi e i figli con abiti di servitori facendoli scappare. Ancor oggi sono in vita gli eredi del conte Ugolino della Gherardesca
Il frammento introduce l’arresto del conte Ugolino, il processo e la processione che lo condusse alla definitiva prigionia presso la Torre della Muda.